La chitarra classica è un tipo di chitarra solitamente utilizzata per l'esecuzione di musica classica o forme di musica popolare (latino americana, flamenco ecc.) la cui forma attuale risale ai primi decenni del XIX sec. .
Cenni storici
Prime testimonianze si hanno nell'antica Roma con la citara romana e con gli Arabi che proposero uno strumento simile, tuttavia il primo repertorio chitarristico viene fatto risalire all'epoca rinascimentale barocca dove numerosi compositori di liuto, vihuela e chitarra barocca ( Luys Milan e Luys de Narvaez in Spagna, Robert de Viseè in Francia, Francesco Corbetta in Italia, John Dowland in Inghilterra ecc.) si avvicendarono presso le corti di nobili e sovrani in un clima di fermento culturale tipico di quegli ambienti in quel periodo. La particolarità degli strumenti sopracitati, progenitori della chitarra moderna sta nel fatto che esse erano dotate di corde doppie detti cori.Durante la prima meta dell'Ottocento i cori doppi vengono abbandonati a favore delle corde singole in budello e si ha quindi la nascita della chitarra moderna.
Il repertorio si distingue per il carattere classicista che risente della musica di Mozart, Haydn ecc. e i chitarristi di questo periodo più influenti come Mauro Giuliani, Fernando Sor, Dionisio Aguado, Matteo Carcassi, Ferdinando Carulli operano anche in campo didattico con la pubblicazione di numerosi trattati e metodi sullo strumento (Metodo di Sor, Metodo di Aguado, Metodo di Carulli, Metodo di Giuliani con i famosi 120 arpeggi ecc.).
La seconda metà del XIX sec. segna con l'avvento del Romanticismo un momento di declino della letteratura chitarristica che annovera tra i più importanti esponenti Francisco Tarrega e il suo allievo Miguel Llobet.
La chitarra ottiene finalmente la sua rinascita nel XX sec grazie al notevole contributo del chitarrista spagnolo Andres Segovia. L'importanza di Segovia sta innanzitutto nell'aver elevato la chitarra, considerata uno strumento prettamente popolare, al pari di strumenti quali il pianoforte, il violino portandola nelle sale da concerto più importanti di tutto il mondo.Egli ha inoltre arricchito il repertorio dello strumento grazie all'aiuto di compositori detti segoviani (Ponce,Torroba,Turina ecc.) che gli dedicavano opere da fargli eseguire e grazie anche alle numerose trascrizioni da lui curate di musiche di vari autori come Bach,Scarlatti,Albeniz ecc.
È infine grazie al contributo di Segovia se noi ora possiamo vantare di avere chitarristi interpreti importanti come John Williams, Julian Bream, David Russell ma anche compositori come Roland Dyens, Andrew York, Jorge Cardoso ecc.
Struttura
Caratterizzata dalla presenza di corde in nylon (gli alti e di metallo (i bassi), la chitarra classica è dotata di un manico sul quale partendo dalla paletta con le meccaniche per l'accordatura si sviluppa una tastiera divisa in vari tasti corrispondenti alle diverse note. Il manico a sua volta confluisce in una cassa di risonanza in legno (cedro, palissandro, abete ecc.) munita di una grossa buca centrale per l'amplificazione del suono prodotto dalle corde. Le corde si mantengono tese grazie alla presenza del ponticello al lato della cassa di risonanza.
Postura e tecniche
Particolarità della chitarra classica è la postura di esecuzione: con l'aiuto di un poggiapiede sul quale viene poggiata la gamba sinistra la chitarra assume una posizione inclinata e contemporaneamente perpendicolare all'esecutore, facilitandoli i movimenti della mano sinistra sulla tastiera.
Mentre la mano sinistra preme perpendicolarmente le corde sui tasti del manico (il pollice deve essere rigorosamente posizionato dietro il manico senza che fuoriesca sopra di esso) la mano destra pizzica tramite unghie e polpastrelli le corde in prossimità della cassa
di risonanza ( a seconda della vicinanza alla buca si otterranno le dinamiche). L'attuale impostazione è frutto di continue sperimentazioni susseguitesi con l'avvicendarsi di vari chitarristi (Sor,Giuliani,Aguado,Tarrega ecc.) e dei loro metodi.
Tra le tecniche utilizzate per ottenere particolari effetti timbrici annoveriamo il tremolo, il pizzicato, il rasgueado, la tambora (percussioni sulla cassa),il tocco appoggiato ecc.
Andres Segovia
E' considerato dei più grandi chitarristi classici di tutti i tempi, se non il più grande.
Nato a Linares, una città dell'Andalusia nel 1893, mostra fin da subito interesse verso la chitarra che imparerà da autodidatta. Dopo essersi esibito nei maggiori teatri spagnoli, la consacrazione internazionale arriva con un concerto dato al conservatorio di Parigi nel 1824, che sancisce un'intensa attività concertistica in ogni parte del mondo protrattasi fino ad età sorprendenti. Gli venne assegnata una cattedra anche all'Accademia Chigiana di Siena. Muore nel 1987.
Come spiegato prima, Segovia ha dato un grande contributo per questo strumento, elevandolo a strumento come violino e pianoforte adatto a concerti solistici nei più grandi teatri e dotandolo di un ricco repertorio con le trascrizioni di autori come Bach, Albeniz e altri oppure di opere direttamente commissionategli da compositori definiti segoviani come Ponce,Turina,Villa Lobos ecc.Importante il contributo in campo didattico con la pubblicazione di metodi sulle scale o la cura della diteggiatura di numerosi studi. In campo compositivo non si prodigò molto e una delle sue opere più importanti è senz'altro l' "Estudio sin Luz".
John Williams
Chitarrista di origine australiana, ha come primo insegnante suo padre, ma successivamente studia in Italia con Segovia e a Londra presso il Royal Music College. Ha collaborato con vari chitarristi come Julian Bream e Paco Pena e ha conseguito fama internazionale grazie anche all'esecuzione del brano "Cavatina" di Stanley Myers per il film "Il Cacciatore".
Julian Bream
Chitarrista britannico, in tenera età fu incoraggiato allo studio del pianoforte e del violoncello, tuttavia rivolse il suo interesse verso la chitarra dopo aver ascoltato Django Reinhardt. Dopo il servizio militare, intraprese una carriera concertistica che lo vide in giro per il mondo diventando uno dei chitarristi più rinomati, talvolta tenendo anche recital di liuto essendo anche liutista. Nel 1961 tenne un concerto al teatro La Fenice di Venezia , e nel 1984 fu vittima di un incidente stradale che gli costò grande fatica per il recupero della tecnica precedente.
A cura di
Tommaso De Sario